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Nel primo volume ho proposto un ripensamento radicale della filosofia di Kant, mostrando che a un attento esame vi si trova il punto di congiunzione, o se si preferisce di ri-congiunzione, tra cristianesimo e modernità, aperto alla trascendenza. In questo secondo volume intendo proporre un ripensamento altrettanto radicale della filosofia di Hegel e soprattutto di Marx, e demolire l’inganno secondo cui l’unica alternativa al marxismo starebbe nel liberismo, e che inversamente, dopo la caduta del comunismo sovietico, non vi sarebbe alternativa al liberismo, cioè alla terzomondizzazione anche dei paesi occidentali.
Che fare, dunque? Liberismo o marxismo?
Nessuno dei due è la risposta. L’alternativa all’alternativa tra liberismo e marxismo c’è già, ed è radicata da sempre sia nell’economia politica, sia nella tradizione filosofica del pensiero occidentale. Non si pensi tuttavia di poter neutralizzare il liberismo soltanto a partire dagli effetti che sta provocando a poco a poco, se ne rimangono intatti i “fondamenti teoretici”. Il fanatico non si ferma, se non si smontano i postulati che ha accettato acriticamente, spesso sotto forma di slogan pubblicitari.
Per disinnescare il liberismo, come per ogni fanatismo, occorre invece: a) individuare – b) demolire i “fondamenti teoretici” su cui esso si basa.