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“Lei mi chiama Max” firmato da Beatrice Tita Max è un gatto. Ma ne siamo proprio sicuri? Sotto le sembianze feline si nasconde un “animo” completamente umano, che come ogni uomo cerca in modo spontaneo l’amore di un suo simile, che gli voglia bene e al quale voler bene in modo del tutto disinteressato. Max trova Paola e Paola accoglie Max.
Con questo dolcissimo racconto si apre la raccolta di Paola Zigliani. In modo accattivante e scorrevole ogni racconto mette in risalto un aspetto diverso del sentimento umano, attraverso la comparsa di una serie di personaggi semplici, in cui ognuno di noi può riconoscere sé stesso, i propri familiari, amici o conoscenti.
E allora ecco Sara che non trova nulla a cui appigliarsi per giustificare la propria esistenza; o Beatrice che a 40 anni suonati sente di essere sempre sfuggita alla vita, che ora le pesa come un intero errore; o Laura che vive immersa in una schiacciante solitudine. E tanti altri ancora. L’autrice sa cogliere una vasta gamma di emozioni e sentimenti, tra cui emergono con preponderanza il bisogno di amore, di affetto, di amicizia, la solitudine sia fisica che psichica, la paura, il rimpianto, la desolazione.
Tutto questo è lo specchio dell’umanità di oggi, di quella incapacità di chiedere e di dare che portano inevitabilmente a una crisi dell’io più profondo e a una ricerca…forse semplicemente della felicità. Curioso per certi versi, rassicurante per altri, il libro ha un unico difetto: dura troppo poco!