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La ricerca storica ha sempre interessato e sta tuttora interessando studiosi e appassionati provenienti da ambienti culturali e sociali tra i più diversi. La benigna accoglienza che, in genere, i lettori accordano ai fatti del nostro recente passato, mi ha incoraggiato al presente lavoro di ricerca e riflessione sugli eventi di metà Novecento, che, se non con intelligenti, almeno con lunghe e pazienti ricerche, ho cercato di rappresentare con un linguaggio semplice e lineare, intervenendo con note a piè pagina, per chiarire termini o eventi potenzialmente astrusi.
L’approccio seguito è stato quello della interrogazione sul perchè del verificarsi degli eventi presi in esame, cercando di chiarirne le cause e valutarne le conseguenze, nella consapevolezza che non si possano capire le problematiche degli eventi di oggi senza conoscere le loro origini storiche ed anche perchè non ha senso fare un’analisi storica, trascurando il suo legame con l’attualità.
La Costituzione antifasciusta italiana ha compiuto sessant’anni: la sua celebrazione ha però assunto risonanze e significati considerevoli, visto che la sua condivisione resta una questione ancora aperta. Accanto, infatti, al ricordo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di quanti si sono sacrificati per la sua conquista, altri politici, anche con importanti cariche istituzionali, hanno voluto omaggiare coloro che, a loro dire, pur combattendo sul fronte opposto, quello della R.S.I., sono morti per un loro, pur discutibile, concetto di patria.
Questo è inaccettabile.
Non si possono mettere sullo stesso piano fascismo e antifascismo; non si possono equiparare coloro che consapevolmente combattevano per un ideale di libertà e per la rinascita di uno Stato italiano democratico e colore che consapevolmente avevano scelto di continuare a combattere per un nuovo fascismo, alleato e succube del nazismo, i quali attraverso l’autoritarismo, il monopartitismo, il razzismo prima e quella sciagurata seconda guerra mondiale dopo, continuavano a dimostrare tutta la loro carica di violenza.
Nell’intento quindi di portare qualche maggior luce sul nostro recente passato per meglio comprendere il presente; per cercare di far capire che l’interesse della propria parte politica non può essere ragione per alterare la Storia, ho cercato di raccontare alcuni degli eventi tra fascismo e resistenza nella maniera più equilibrata ed oggettiva possibile; ciò anche nella consapevolezza che un eccesso di storicismo può rischiare di trattare gli eventi del passato come se avessero un valore a sè, come se fossero dati obiettivi ed immutabili, dimenticando che il loro valore storico deriva invece dalle nostre concezioni e dai nostri valori, ma con una certezza: la Storia si alimenta degli eventi del passato e del presente e pretende che essi siano raccontati almeno con la consapevolezza intellettuale della ricerca della verità.