Daniela Caraffini
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Cosa succede in una famiglia che si trova a dover fare i conti con l’Alzheimer?
Ecco: può succedere anche che, ad un certo punto, una figlia possa arrivare a sentire il bisogno pressante, se non anche l’urgenza, di iniziare a celebrare dentro di sé il funerale della propria madre colpita dalla malattia e per farlo ne decanti la vita. Mentre i ricordi scorrono come un fiume in piena si fa sempre più impellente la necessità della figlia di fare i conti con quei ricordi e, in un faccia a faccia sincero e spietato, riflette sulla complessità del significato da dare alla vita quando essa si trasforma e su cosa rimane dentro di noi dopo che tutto è passato. I malati di Alzheimer alla fine possono sembrare tutti uguali nel loro appiattimento neuronale, ma è importante mai dimenticare che sono e rimango-
no persone che hanno alle loro spalle una storia di vita. La storia di Iana non può prescindere da quella della sua famiglia, una famiglia particolare dalle complesse dinamiche psicologiche che la rendono tale. Accompagnando la Iana nel suo percorso conosceremo una giovane ragazza dall’incontenibile vitalità, capace di rompere i rigidi schemi di una famiglia all’antica e di lottare per conquistare la sua libertà e l’amore. Conosceremo poi una giovane donna che ha saputo reinventarsi e proporsi in modo anticonformista ma che, una volta diventata madre essa stessa, è caduta nella infida trappola del retaggio educativo e ha ripercorso gli stessi errori dei suoi genitori. Scopriremo, in fondo a questo viaggio, che i malati di Alzheimer ci sono fino alla fine, che ci ascoltano, percepiscono la nostra presenza, avvertono il nostro amore, colgono le nostre paure, individuano i nostri stati d’animo. Per raggiungerli, forse, dobbiamo usare linguaggi diversi dai consueti, per Iana la musica era uno di questi. Siamo noi che dobbiamo sforzarci di continuare a cercare la chiave che apre il passaggio segreto di ognuno di loro per annullare il distacco che la malattia crea.