Sabato 14 Giugno, alle ore 17, presentazione del libro “Ombre e luci in corsia. Storie di mobbing” di Silvia Grazioli. Dialoga con l’autrice la giornalista Marianna Baldo.
Ombre e luci in corsia – Storie di mobbing è un romanzo potente e necessario, che scava nel cuore silenzioso degli ospedali per raccontare ciò che spesso resta nascosto: il dolore di chi subisce, ogni giorno, abusi psicologici sul posto di lavoro.
La protagonista – senza nome, senza volto, ma con una voce che parla per tante – attraversa un percorso di solitudine, paura e resistenza. Non è un caso isolato, ma l’emblema di un’espe- rienza condivisa da molti, soprattutto donne, in ambienti in cui la cura dovrebbe essere la regola, non l’eccezione.
Attraverso una narrazione intensa e senza retorica, l’autrice dà forma a una storia che è al tempo stesso personale e collettiva, simbolica e profondamente reale. Una ri essione urgente sulle dinamiche di potere, sulle disuguaglianze di genere, sul prezzo del silenzio.
Perché anche tra le luci fredde di una corsia ospedaliera si nascondono ombre profonde. E raccontarle è il primo passo per spezzare la catena della paura.
Silvia Grazioli è originaria della Bassa Bresciana. Dopo aver conseguito la Maturità Scientica a Brescia, ha proseguito gli studi in Medicina e Chirurgia presso l’Università della stessa città, dove si è laureata e successivamente specializzata in Radiologia. Parallelamente al percorso professionale, ha coltivato nel tempo una forte passione per il disegno e la fotografia. Da sempre amante dei viaggi e della lettura, negli ultimi anni ha scoperto un interesse crescente per la scrittura. Collabora con la casa editrice CGEMS di Torino, contribuendo con editoriali periodici alla rivista scienti ca “DIM–Decidere in Medicina”, nella rubrica a lei dedicata: Le diagnosi del radiologo. Con la stessa casa editrice ha pubblicato, nel 2019, il suo primo libro: ECOCOLOR-DOPPLER E ACCESSI VASCOLARI. Tecnica e applicazioni pratiche. Da sempre attenta a ciò che accade intorno a lei, ha sviluppato una particolare sensibilità verso certi atteggiamenti inadeguati nel contesto lavorativo, soprattutto tra colleghi.