Poeta russo, nato il 23 novembre 1820 in una villa del governatorato di Orel, morto a Mosca il 21 novembre 1892. Il cognome F., sotto il quale è. generalmente noto era il cognome della madre, tedesca e protestante, da lui adottato, poiché ìl matrimonio del padre, Afanasii Šenšin, non era stato riconosciuto valido dalle autorità ortodosse.
F. studiò a Mosca e divenne ufficiale. Nel 1858 si ritirò nei suoi possedimenti a fare l’agricoltore e il poeta, estraneo, o quasi, agli avvenimenti sociali e politici.
I primi tentativi poetici del F. risalgono al 1840. Al primo volume di poesie seguirono, a lunghi intervalli (1850, 1856), un secondo e un terzo. Poi, dopo un’altra interruzione di quasi venti anni, il F. nella serenità della vita campestre, ritornò alla poesia. Ed è appena in questo periodo che, sia come poeta originale, sia come traduttore di poeti classici (Orazio, Tibullo, Properzio, ecc.), egli diede prova del suo grande talento.
Dagli altri poeti russi dell’epoca egli si distingue per la grande delicatezza del sentimento, per l’infinita cura con cui elaborò i suoi versi e per la sua singolare sensibilità ritmica. Più che fissare, le sue “melodie” suggeriscono immagini e pensieri; e a questo fine è spesso subordinata, nel F., la funzione delle parole e della sintassi. Poiché egli ama inoltre ricorrere a simboli e allegorie, la sua poesia, pur radicata nella tradizione russa (Puškin) e straniera (Heine), precorre l’arte dei simbolisti.