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“Ricordi” secondo Beatrice Tita
L’autore ricorda in questo libro tutta la sua vita, fino al momento in cui rifugiatosi nel museo teatrale di suo padre durante un bombardamento a Mosca nel 1941, non trova il tempo, l’ispirazione, il desiderio di mettere per iscritto tutta un’esistenza. Ogni singolo episodio è descritto con dovizia di particolari, forse anche troppi a volte,facendo trasparire la necessità di ripercorrere luoghi, volti, usanze di una Russia che vive un profondo cambiamento tra la fine del 19° secolo e la prima parte del 20°. Risulta quindi interessante per chi ha predilezione o curiosità per la cultura russa di quel periodo, che viene vista dagli occhi di un bambino prima e di un giovane poi.
Emerge molto bene la differenza tra la vita della città, Mosca in particolare, dove è d’obbligo la vita mondana, e quella invece tranquilla della campagna dove la famiglia dell’autore era solita trascorrere il periodo estivo. I diversi strati della società sono descritti a fondo, soprattutto quello della borghesia mercantile e della nobiltà: i due ceti trainanti la Russia del periodo, ma comunque distinti e separati per senso di appartenenza, abitudini, frequentazioni.
Certo alcune parti sono un po’ lente e possono risultare monotone per chi non riesce a cogliere i particolari che permettono di avere un’idea piuttosto profonda e dettagliata della struttura del Paese. Sono descritte le abitudini alimentari, i passatempi della gente, il livello culturale, l’ingenuità e genuinità delle persone semplici della campagna.
La figura del padre dell’autore è piuttosto significativa: per una scommessa con un amico inizia a coltivare seriamente la sua passione, ossia il collezionismo di oggetti teatrali, tanto da riuscire a farne un museo, il più grande di tutta la Russia. Questo permette anche al lettore di avvicinarsi in modo approfondito alla cultura teatrale russa, di conoscere i personaggi più disparati: attori, scrittori, sceneggiatori, intellettuali, che fecero grande la Russia prima della rivoluzione di Ottobre.
Le vicende storiche fanno da sfondo a tutta la storia.
Prima la nobiltà, i proprietari terrieri, lo Zar, la borghesia mercantile, poi l’arrivo del capitalismo, le rivolte operaie, la nascita dei nuovi ricchi, la rivoluzione, la guerra. Questo aspetto è molto interessante perché visto dagli occhi di una normale persona che cresce in un simile ambiente, quindi descritto con sentimento e non con freddezza storica.